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I 40 anni del Network - l'occasione internazionale per fare storia

Le immagini che seguono mostrano uno spaccato della storia italiana del secolo scorso così come rappresentato dall’editoria italiana dei periodici. Ritroviamo testate di giornali di: moda, intrattenimento, scienza, arte che evocano usi e costumi, eventi, scoperte nei vari campi: medicina, scienza tecnologia e raccontano il cambiamento nella società italiana. Le immagini che seguono costituiscono una selezione – catturata da circa 50.000 titoli trattati dal Centro Italiano – delle copertine più rappresentative, le abbiamo suddivise in diversi gruppi che verranno successivamente pubblicati. Il primo gruppo è rappresentato da riviste d’intrattenimento. Sotto ogni copertina è riportata la data di assegnazione del codice ISSN che non sempre coincide con la data di pubblicazione. Infatti i codici ISSN identificano tutti i numeri di un seriale dunque anche il pregresso e vengono assegnati anche a seriali cessati.

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La storia del Centro italiano ISSN

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I 40 anni del Network - l'occasione internazionale per fare storia

Le immagini che seguono mostrano uno spaccato della storia italiana del secolo scorso così come rappresentato dall’editoria italiana dei periodici. Ritroviamo testate di giornali di: moda, intrattenimento, scienza, arte che evocano usi e costumi, eventi, scoperte nei vari campi: medicina, scienza tecnologia e raccontano il cambiamento nella società italiana. Le immagini che seguono costituiscono una selezione – catturata da circa 50.000 titoli trattati dal Centro Italiano – delle copertine più rappresentative, le abbiamo suddivise in diversi gruppi che verranno successivamente pubblicati. Il primo gruppo è rappresentato da riviste d’intrattenimento. Sotto ogni copertina è riportata la data di assegnazione del codice ISSN che non sempre coincide con la data di pubblicazione. Infatti i codici ISSN identificano tutti i numeri di un seriale dunque anche il pregresso e vengono assegnati anche a seriali cessati.

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Le premesse internazionali e il ruolo di Paolo Bisogno

Già nel Congresso svoltosi a Roma nel 1951 (Congresso mondiale di Documentazione - XVIII Conferenza Internazionale) si cominciavano ad impiantare le basi di un'attività internazionale che assume la forma di collaborazione fattiva sotto la guida dell'UNESCO . Attorno agli anni '60 l'UNESCO avvia la discussione del suo Programma Generale per l'Informazione (PGI), entro il quale nascerà, nel 1971, il programma World science infomation system (UNISIST - Commissione per l'unificazione dei sistemi di informazione), basato sulle seguenti premesse: “L'informazione scientifica rappresenta l'eredità dell'umanità in materia di conoscenza. Essa è una risorsa essenziale per l'attività dei ricercatori: è una risorsa cumulativa; la conoscenza genera conoscenza progressivamente con le nuove scoperte. È infine una risorsa internazionale, accumulata laboriosamente dai ricercatori di ogni Paese, di ogni razza, lingua, colore, religione o convinzione politica. Essa si costituisce e si utilizza a livello internazionale. I ricercatori che producono e utilizzano l'informazione esigono che il contributo di ciascuno sia verificabile; si tratta dunque non solo di una risorsa, ma anche di uno strumento necessario agli studiosi di tutti i Paesi per il progresso della propria disciplina. (UNESCO, 1971).

Nel frattempo Paolo Bisogno dà vità nel 1968 all'ISRDS, prima noto con la denominazione di Laboratorio di studi sulla ricerca e documentazione; dal 1975 denominato definitivamente Istituto di Studi sulla Ricerca e Documentazione Scientifica). Bisogno intuisce che il binomio ricerca-informazione scientifica è vincente, e percepisce le questioni aperte in quel periodo storico del sistema della ricerca scientifica. Nei primi cinque anni di vita dell'istituto mette in cantiere i seguenti progetti:

1970: Studio di fattibilità per il progetto UNISIST
1970: Progetto CDU
(traduzione italiana della Classificazione decimale Universale)
1971: Catalogo collettivo dei periodici a livello nazionale
(ACNP, destinato a divenire il primo catalogo collettivo italiano e tuttora in piena attività)
1971: Base di dati bibliografica per il settore della politica scientifica
1972: Normativa per la catalogazione dei periodici
(produzione della norma UNI 6392, Cataloghi alfabetici di periodici, pubblicata nel 1976)
1972: Sperimentazione di programmi di automazione bibliotecaria.

Nel 1972 ISRDS avvia concretamente il progetto dell'Archivio Collettivo Nazionale dei Periodici identificato dall'acronimo ACNP - completatosi operativamente due anni dopo - al fine di rispondere all’esigenza sempre più avvertita, in modo particolare dal sistema nazionale della ricerca scientifica e dell’Università, di poter localizzare le pubblicazioni periodiche presso le biblioteche italiane e di ottenere di conseguenza in modo più rapido l’accesso ai documenti. Per questo e per gli altri progetti di natura specificatamente informatica Bisogno si avvale della brillante cooperazione dell'ingegner Antonio Petrucci, a cui si devono alcune delle più lungimiranti realizzazioni di sviluppo tecnologico e di automazione bibliotecaria in Italia.

In campo internazionale Paolo Bisogno seguiva in prima persona i lavori dell'UNISIST, in qualità di delegato italiano della Federazione Internazionale di Documentazione (FID) e di delegato italiano e vicepresidente del Comitato per l'lnformazione e la Documentazione Scientifica e Tecnologica (CIDST) della CEE (1). Il Comitato centrale dell'UNISIST in un rapporto indirizzato al direttore generale dell'Unesco e la Presidente dell'ICSU (Conseil international des unions scientifiques) espresse per la prima volta in maniera esplicita la necessità di formare un “registro internazionale dei periodici scientifici come base di un sistema per la normalizzazione delle citazioni della letteratura periodica...”

Lo studio di fattibilità per questo progetto fu affidato all'INSPEC (Information Service for the Physics and Engineering). Il rapporto conclusivo dello studio raccomandò la creazione di un Sistema internazionale per la registrazione dei dati delle pubblicazioni in serie (International Serials Data System – ISDS) e delineò a grandi linee il suo funzionamento. Le raccomandazioni del rapporto furono accettate. L'Unesco e il Governo della Repubblica Francese firmarono un accordo provvisorio nel luglio 1972 per provvedere ai fondi per l'istituzione e il funzionamento del Centro Internazionale con sede a Parigi. L'accordo finale fu firmato nel novembre del 1974 e divenne ufficiale nel gennaio del 1976 dopo che il parlamento francese ebbe ratificato gli statuti (2). Nel 1975 l'ISO ha pubblicato la prima edizione della norma 3297 che stabilisce le linee generali del sistema di identificazione delle pubblicazioni in serie.

(1) Carla Basili – Emanuela Reale, Documentazione scientifica e documentazione sulla scienza nella missione dell'ISRDS, AIDAinformazioni, 21(2003), 3; (2) Matilde Salimei, Dieci anni di vita del Sistema ISDS, Quaderni CNR-ISRDS 17/18, 1986

L'inizio delle attività italiane (1977)

Dal luglio 1974 l'ISRDS - in virtù del ruolo-guida che ricopriva nel progetto ACNP e degli incarichi europei ricoperti dal suo direttore Paolo Bisogno - aderì al progetto UNISIST dell'UNESCO e per decisione governativa avrebbe istituito e organizzato il Centro Nazionale ISDS che sarebbe stato poi il componente italiano della rete internazionale ISSN. Dalle sue origini ad oggi il Centro Italiano ISSN ha sempre avuto sede a Roma presso il CNR; primo direttore del Centro fu Matilde Salimei.

Il Centro italiano iniziò sin dal 1977 un lavoro intenso e capillare per arricchire il nucleo del catalogo iniziale, costituito originariamente da 2910 pubblicazioni periodiche, correlandosi fattivamente con le istituzioni bibliotecarie italiane - e, primo fra tutte, con il sistema collettivo ACNP - per disporre agevolmente della documentazione editoriale utile all'identificazione dei periodici e delle collane.

Nel 1985 il Centro internazionale ISDS e l'Association internationale de numerotation des articles“ (EAN, ora GS1) firmarono una convenzione - tuttora in vigore - grazie alla quale il codice identificativo ISSN sarebbe stato adottato ufficialmente dal sistema di riconoscimento ottico EAN (codici a barre) da applicarsi nella commercializzazione delle pubblicazioni in serie. In Italia, l'utilizzo massiccio e diffuso del codice a barre per la commercializzazione di riviste, periodici, collane ecc. è decollato definitivamente soltanto dal 2006, a seguito di un accordo di settore siglato tra le associazioni nazionali di editori di giornali, giornalai, distributori.

Il nome originario del sistema di identificazione (International Serials Data System – ISDS) nel 1993 è stato modificato nell'attuale International standard serial numbering - ISSN.

I direttori

I primi direttori del Centro italiano ISSN:

- Matilde Salimei, 1975-1990  presso CNR -ISRDS
- Enrico Novari,  1990-1994 presso CNR -ISRDS
- Gianfranco Bianchi, 1994 -1998 presso CNR -ISRDS
- Giliola Negrini, 1998-2004 presso CNR -ISRDS poi CNR- ISPRI
- Giovinella Mazzei, 2004-2005 CNR-ISPRI poi CNR-DCSPI (Ufficio Supporto alla Rete Scientifica)

Dal novembre 2005 il Centro ISSN opera presso la Biblioteca Centrale del CNR, ed è sotto la responsabilità del Direttore pro tempore della Biblioteca.

 

Bibliografia

Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centro Nazionale di Documentazione Scientifico-Tecnica, Congresso mondiale di documentazione : Roma, 15-21 settembre 1951, Roma : [Consiglio Nazionale delle Ricerche], 1951. Estratto da: La Ricerca Scientifica, 21 (1951), 10.

UNESCO, UNISIST: study report on the feasibility of a world science information system, Paris, UNESCO, 1971 // UNESCO, UNISIST: étude sur la réalisation d'un système mondial d'information scientifique, Paris, UNESCO, 1971.
Margherita Salimei, Dieci anni di vita del Sistema ISDS, Quaderni ISRDS 17-18 (1986), pp. 189-197
Rossella Dini, La catalogazione dei periodici in Italia, Biblioteche oggi, 1993, 2, febbraio
Maria Pia Carosella, La documentazione e le donne in Italia: tra rimembranze e cronistoria, AIDAinformazioni, 21(2003), 1, gennaio-marzo
Carla Basili - Emanuela Reale, Documentazione scientifica e documentazione sulla scienza nella missione dell'ISRDS, AIDA informazioni, 21(2003), 3, luglio-settembre
Paola Castellucci, Paolo Bisogno: la precoce fondazione della disciplina della documentazione, AIDAinformazioni, 21(2003), 3, luglio-settembre
Flavia Cancedda, Il sistema ISSN in Italia, AIB studi, 52(2012), 3, settembre-dicembre

Serie storica degli standard ISO e UNI sull'ISSN:
- ISO 3297:1975, Documentation – International standard serial numbering (ISSN); poi sostituito da:
ISO 3297:1986, Documentation – International standard serial numbering (ISSN); poi sostituito da:
ISO 3297:1998, Information and documentation – International standard serial number (ISSN); poi sostituito da:
ISO 3297:2007, Information and documentation – International standard serial number (ISSN); confermato nel 2011 e in vigore.
- UNI ISO 3297:2010, Informazione e documentazione – Sistema internazionale normalizzato per la numerazione delle pubblicazioni in serie; in vigore

 

 © Centro italiano ISSN - pagina a cura di Raffaella Lalle e Flavia Cancedda

© 2016 - P.le Aldo Moro, 7 - 00185 ROMA ISNI 0000 0000 8950 0474

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